Mer. Lug 30th, 2025

Un ritrovamento archeologico nel centro storico di Danzica ha portato alla luce la sepoltura di un cavaliere medievale in una tomba scolpita nella pietra di Gotland, accanto ai resti di quello che potrebbe essere il tempio più antico della città. Fino a poco tempo fa, i passanti che si trovavano all’angolo tra le vie Grodzka, Czopowa e Sukiennicza, nel cuore storico di Danzica (Polonia), potevano fermarsi a comprare un gelato nella famosa gelateria “Miś”, inaugurata nel 1962. Tuttavia, nessuno sospettava che sotto quell’innocente locale si celasse uno dei ritrovamenti archeologici più affascinanti degli ultimi anni in Europa orientale: la tomba di un cavaliere medievale, completa, armata in pietra e sepolta con gli onori propri di un membro dell’élite del XIII secolo.

Una scoperta che unisce storia, leggenda e città

Gli scavi sono iniziati per obbligo di legge, dopo la vendita del terreno a promotori immobiliari che dovevano consentire l’intervento archeologico prima di costruire. Ma ciò che è stato trovato ha superato ogni previsione. Sotto strati di terra e strutture medievali deteriorate, è emersa una lapide di calcare di Gotland finemente scolpita con l’immagine di un guerriero in cotta di maglia, scudo e spada. E sotto di essa, uno scheletro completo di oltre 700 anni, in notevole stato di conservazione, riposava in una bara di cui rimanevano solo tracce, custodito da 23 pietre di campo che formavano un rettangolo funerario.

La nota ufficiale pubblicata dal Comune di Danzica, a cui questo mezzo di comunicazione ha avuto accesso, ha confermato che i resti sono stati localizzati il 10 luglio 2025. Da allora, la scoperta ha attirato l’attenzione non solo degli specialisti, ma anche del grande pubblico. Chi era quest’uomo, sepolto con tanta magnificenza? Perché la sua tomba è stata costruita con materiali così costosi? E, soprattutto, cosa rivela sulla Danzica medievale?

La lapide, scolpita in pietra calcarea importata dall’isola svedese di Gotland, è un pezzo raro per il contesto polacco, dove questi monumenti funerari erano poco frequenti all’epoca. La sua esistenza suggerisce una sepoltura di alto rango. Non sono stati trovati oggetti personali, ma tutto indica che il defunto era un cavaliere di grande rilevanza sociale. Secondo le prime osservazioni antropologiche, aveva una corporatura robusta, un’età vicina ai 40 anni e un’altezza di circa 170 centimetri, che per l’epoca era notevole.

La scoperta è stata fatta nell’ambito di uno scavo più ampio condotto dal team di ArcheoScan, una società di conservazione archeologica che dal 2023 sta studiando questo terreno di 1.000 metri quadrati nel centro storico. Già in campagne precedenti erano stati scoperti i resti di un antico cimitero medievale con circa 300 tombe e una chiesa in legno a pianta a croce greca risalente al 1140 circa, la più antica mai registrata nella città, secondo studi dendrocronologici. Ora, con questa nuova scoperta, la storia urbana di Danzica prende una piega inaspettata.

Una città che non smette di svelare segreti

Danzica, sulle rive del Mar Baltico, è stata fin dal Medioevo un punto strategico per il commercio e il potere politico. Nel XIII e XIV secolo, la città visse tensioni costanti tra i poteri locali, i duchi di Pomerania e l’Ordine Teutonico, che alla fine avrebbe preso il controllo dell’enclave nel 1308. Il cavaliere ritrovato fu sepolto poco prima o poco dopo questo evento cruciale, quindi la sua affiliazione non è ancora chiara: difensore del ducato dei Sobiesławic o soldato al servizio del potere germanico? La lapide non conserva uno stemma riconoscibile, il che complica l’identificazione diretta.

Ciò che sembra chiaro è che si trattasse di un personaggio di spicco. L’uso di pietra importata da Gotland, un materiale raro e costoso, era alla portata solo di personaggi influenti e facoltosi. L’elaborazione artistica della tomba, con la figura armata del cavaliere scolpita con cura, e la stessa disposizione della sepoltura, in una posizione privilegiata accanto al tempio più antico della città, rafforzano questa impressione.

I ricercatori hanno trasferito la tomba, frammentata in quattro pezzi, al Museo Archeologico di Danzica, dove è in corso un meticoloso processo di conservazione e scansione 3D. L’obiettivo è quello di ricostruire digitalmente il monumento e, si spera, identificare il defunto attraverso studi bioarcheologici, analisi del DNA e altre prove forensi. Il team spera di pubblicare risultati più precisi nel corso del prossimo anno.

Il tempio, la necropoli e l’urbanistica del XII secolo

Uno degli elementi più significativi del ritrovamento non è solo la tomba in sé, ma l’ambiente archeologico in cui è stata scoperta. Gli scavi avevano già rivelato un paesaggio urbano sorprendentemente strutturato per l’epoca: strade pavimentate con strati di legno, case dalla pianta semplice e, soprattutto, le fondamenta di un grande edificio religioso a forma di croce greca di 14 x 14 metri. Questo tempio, costruito intorno al 1140, è probabilmente il primo edificio cristiano importante della città.

Tutto indica che la zona era un centro urbano attivo almeno dal XII secolo, con una popolazione che svolgeva le attività quotidiane all’ombra di quel tempio di legno, dove in seguito fu organizzato un cimitero di uso prolungato. Il ritrovamento del cavaliere aggiunge un nuovo significato a questo luogo: non era solo un centro religioso, ma anche uno spazio riservato alle sepolture di prestigio.

Solo otto delle quasi 300 tombe rinvenute avevano lapidi in pietra. Ciò conferma che il cavaliere apparteneva a una minoranza sociale privilegiata. Ricerche future potrebbero persino consentire una ricostruzione facciale del defunto, se la parte cranica lo consentirà, cosa che gli antropologi del museo stanno valutando con cautela.

La storia sotto i nostri piedi

A volte, le grandi scoperte storiche non richiedono spedizioni in luoghi remoti o scavi in deserti dimenticati. A volte basta guardare sotto una gelateria. Il caso del cavaliere di Danzica è un esempio perfetto di come il passato si nasconda sotto la vita quotidiana. Dove un tempo venivano serviti coni gelato e gelati alla panna, ora emerge una storia di spade, alleanze politiche e cerimonie funebri d’élite.

Il ritrovamento è anche un promemoria del valore dell’archeologia urbana, una disciplina che permette alle città di riscoprire se stesse. A Danzica, ogni strato di terra smossa apre una finestra su un’epoca diversa: il commercio baltico, le lotte tra ordini religiosi e duchi locali, i rituali funebri dei potenti e, naturalmente, l’anonimato del tempo, che trasforma un cavaliere in carne e ossa in un mistero irrisolto.

La città, già famosa per la sua storia, i suoi cantieri navali e la sua capitale dell’ambra, aggiunge ora un nuovo capitolo: quello del cavaliere senza nome, sepolto per secoli sotto una gelateria, che oggi torna alla luce per raccontare una storia che nessuno si aspettava di ascoltare.