Gio. Lug 31st, 2025

Nella provincia del Sichuan, nel sud-ovest della Cina, un gruppo di archeologi ha fatto una scoperta che è già considerata una delle più importanti del secolo. A solo un chilometro dagli storici pozzi sacrificali di Sanxingdui, gli esperti hanno trovato un laboratorio risalente a oltre 3400 anni fa pieno di strumenti, forni, ceneri e, cosa ancora più sorprendente, materiali preziosi come giada e oro. La cosa sorprendente è che questo scavo non è iniziato alla ricerca di strutture antiche. L’obiettivo era quello di esplorare possibili fonti di pietre preziose, ma ciò che è stato portato alla luce è una sofisticata rete di produzione che getta nuova luce sulle capacità del Regno di Shu, una civiltà fiorita oltre 4500 anni fa e la cui storia conserva ancora molti misteri.

Cosa è stato trovato nel laboratorio millenario di Sanxingdui

L’Istituto provinciale di ricerca archeologica e dei beni culturali del Sichuan ha confermato che il sito era utilizzato per lo stoccaggio, la fusione dei metalli e l’intaglio della giada. Tra i reperti rinvenuti spiccano:

  • Migliaia di strumenti utilizzati nella produzione artigianale
  • Frammenti di giada e oro
  • Pezzi in diverse fasi del processo di fabbricazione
  • Fondamenta strutturali, forni e fosse di cenere

Tutto indica che questo laboratorio non era uno spazio isolato, ma parte di una catena di produzione complessa e avanzata, cosa eccezionale per una società esistita più di tremila anni fa.

Oltre 60.000 reperti recuperati

Finora, gli archeologi sono riusciti a recuperare oltre 60.000 oggetti dal sito, secondo i dati del Consolato cinese. Ciò rende lo scavo uno dei più ricchi dell’Asia in termini di volume e valore archeologico.

Ran Honglin, capo degli scavi, ha affermato che “questa struttura è la prova che i reperti rinvenuti in precedenza a Sanxingdui sono stati realizzati localmente da artigiani del Regno di Shu e non importati come si pensava”.

Secondo gli esperti, questa scoperta conferma la teoria secondo cui il Regno di Shu non solo aveva una cultura profondamente spirituale e artistica, ma anche avanzate capacità tecniche nella metallurgia e nella produzione di oggetti di lusso.

Cosa rivela questo ritrovamento sull’antica Cina

Il valore della scoperta non risiede solo nell’oro o nella giada, ma in ciò che rivela sulla civiltà che l’ha prodotta. La presenza di un sistema manifatturiero così elaborato suggerisce che il Regno di Shu fosse più sviluppato di quanto si credesse. Il suo retaggio, ora tangibile in migliaia di manufatti artigianali, potrebbe riscrivere parte della storia antica della Cina.

Per la comunità archeologica internazionale, la scoperta rafforza l’importanza di Sanxingdui come uno dei centri culturali e tecnologici più avanzati del mondo antico. E per la Cina, rappresenta un ulteriore passo avanti nel recupero di un passato millenario che continua a sorprendere il mondo.