Mer. Set 17th, 2025

Quando parliamo di Ferrari, ci vengono in mente le curve anni Settanta della Dino e il suo triste omaggio. Ma ora, grazie al designer britannico Kevin O’Rourke e al suo team, questa icona retrò sta prendendo nuova vita. Il progetto Dino Evo Restomod sta superando i limiti: l’ultima evoluzione vedrà protagonista una Ferrari 458 Italia V8!

Ferrari Dino: un’auto troppo saggia?

Lanciata nel 1967, la Dino 206 GT è stata la prima Ferrari stradale con motore posteriore centrale. Seguita nel 1969 dalla 246 GT, guadagnò cilindrata (2,4 litri) e potenza (195 CV), ma rimase lontana dalle prestazioni della Ferrari V12. All’epoca, Enzo Ferrari decise di chiamarla Dino invece che Ferrari per rendere omaggio al figlio defunto, Alfredo “Dino” Ferrari, che aveva contribuito allo sviluppo del motore V6.

Il progetto Dino Evo: un primo progetto già impressionante

A prima vista, la finitura della Dino Evo è impressionante. La carrozzeria in alluminio, verniciata in un magnifico blu metallizzato intenso, è stata realizzata artigianalmente con metodi tradizionali, fin nei minimi dettagli. Non si tratta affatto di un semplice progetto di restauro: qui ogni pezzo è stato studiato, testato e messo a punto, e il risultato è un insieme che trasuda qualità. Si tratta di una revisione completa, quasi artigianale, con pannelli della carrozzeria realizzati a mano.

Sotto il cofano, il motore Dino V6 originale è scomparso. È stato sostituito da un blocco V8 Ferrari 328 ampiamente modificato. Portato a 3,8 litri, dotato di bielle in titanio, pistoni alleggeriti, iniezione di carburante moderna, gestione elettronica di ultima generazione e sistema di scarico TubiStyle, questo motore trasforma l’auto senza alterarne lo spirito. Il tutto abbinato a un cambio manuale, per un’esperienza di guida purista.