L’umidificatore è un dispositivo molto diffuso in molte case, poiché consente di mantenere un adeguato livello di umidità negli ambienti interni, apportando diversi benefici che vanno dal sollievo dei problemi respiratori (gola secca, asma, allergie, tosse…) alla riduzione del rischio di infezioni o fastidi derivanti dall’aria secca, passando per la riduzione dell’elettricità statica o il semplice miglioramento del comfort nell’ambiente. Prima di procedere all’acquisto è necessario conoscere il consumo e il costo di funzionamento per 24 ore, che è una delle domande più frequenti. Un esperto risponde assicurando che il consumo dipende dal tipo e dalla potenza del modello scelto, anche se i modelli domestici consumano solitamente tra i 25 e i 35 W all’ora.
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Ciò significa che, dopo 24 ore, un modello da 25 W consumerebbe 0,6 kWh e uno da 35 W, 0,84 kWh. Il consumo mensile sarebbe rispettivamente di 18 kWh e 25,2 kWh. Se il prezzo dell’elettricità è di 0,15 euro/kWh, il costo mensile per mantenere acceso un umidificatore sarebbe tra 2,7 e 3,87 euro, circa.
Tuttavia, si tratta di cifre indicative, poiché il consumo effettivo varia in funzione di diversi fattori, come il tipo di umidificatore, con modelli a ultrasuoni che sono più efficienti, seguiti da quelli a vapore freddo e, infine, da quelli a vapore caldo, questi ultimi essendo quelli che consumano più energia. Inoltre, occorre tenere conto anche della potenza dell’apparecchio, in modo che maggiore è la potenza, maggiore è il consumo.
Influiscono anche le dimensioni del serbatoio (i modelli più grandi possono funzionare più a lungo senza ricarica, anche se non necessariamente consumano di più) e le dimensioni della stanza, in modo che maggiore è lo spazio, maggiore sarà l’energia necessaria per mantenere il giusto livello di umidità. Infine, influiscono sia l’obiettivo di umidità (il consumo aumenta con un livello molto alto) che le ore di utilizzo.
Consigli per ridurre il consumo di un umidificatore
Per ottimizzare il consumo di un umidificatore, gli esperti danno una serie di consigli da tenere in considerazione, a partire dal fatto che è consigliabile non utilizzarlo 24 ore su 24, ma solo quando l’umidità è bassa, idealmente al 40-60%. Inoltre, è consigliabile dotarsi di un igrometro, uno strumento che misura l’umidità relativa dell’aria per sapere quando accenderlo.
Al momento dell’acquisto dell’apparecchio, è preferibile optare per modelli dotati di timer e spegnimento automatico per evitare che rimanga in funzione più a lungo del necessario, riducendo così il consumo energetico. È inoltre opportuno mantenere pulito l’apparecchio, poiché se è sporco le sue prestazioni sono inferiori e può consumare più energia.
Per quanto riguarda la sua collocazione, non si deve commettere l’errore comune di posizionarlo in un angolo, ma, quando possibile, è preferibile collocarlo al centro della stanza in modo che distribuisca meglio l’umidità, riducendo anche il tempo di funzionamento necessario per raggiungere i livelli desiderati. Infine, l’acqua deve essere cambiata ogni giorno, il che, oltre a migliorare l’efficienza, aiuta a prevenire la proliferazione dei batteri.