La lotta contro il cambiamento climatico impone una transizione energetica in tutti i settori verso fonti rispettose dell’ambiente, ecologiche e prive di emissioni di gas serra. In questo contesto, la Svezia ha trovato sotto le sue montagne il più grande tesoro di tutta Europa, che la rende un paese molto fortunato per i 60 miliardi di euro che vale. Vediamo di cosa si tratta.
Una risorsa naturale molto ambita, ora trovata in Svezia
Da quando è iniziata la tendenza della transizione energetica come arma migliore nella lotta contro il cambiamento climatico, le terre rare sono diventate la risorsa più ambita al mondo. Si tratta di 17 elementi chimici che si trovano normalmente nello stesso giacimento. Nonostante il loro nome, in realtà sono molto abbondanti sulla Terra, ma in concentrazioni molto basse.
Pertanto, sono poche le miniere in cui il loro sfruttamento è economicamente redditizio, oltre al fatto che la loro lavorazione e raffinazione è molto difficile e costosa. Grazie alle loro proprietà magnetiche ed elettrochimiche, sono un elemento indispensabile nella produzione di pannelli solari, aerogeneratori e magneti permanenti per veicoli elettrici, tra le altre cose. Tra i paesi destinati a diventare grandi fornitori figura la Svezia.
La grande scoperta fatta sotto le montagne svedesi
All’inizio del 2023, il consorzio minerario LKAB, un’azienda statale svedese con sede a Luleå, ha annunciato la scoperta di un giacimento di terre rare di oltre un milione di tonnellate, che sarebbe il più grande d’Europa e uno dei più grandi del pianeta. Si trova nell’estremo nord del paese, nella località di Kiruna, e si stima che abbia un valore superiore a 60 miliardi di euro.
Si tratta di una riserva enorme (anche se l’ossessione per questo elemento ci fa dimenticare un altro elemento più comune ma altrettanto importante), il giacimento è stato denominato da Per Geijer e si trova a circa 700 metri da uno dei siti attivi dove LKAB estrae ferro. Contiene anche altri minerali e la percentuale di terre rare è dello 0,35%, quindi si presume che il giacimento sia molto più grande del previsto.
Infatti, produce anche ferro, zinco e nichel, minerali che si trovano comunemente in questo tipo di giacimenti. Va sottolineato che sarà difficile accedervi, poiché si trova sotto le montagne della Svezia, ma è fattibile. Gli esperti sottolineano inoltre che questa quantità scoperta è molto più grande di quella trovata negli Stati Uniti, precisamente nella località di Halleck Creek.
Lo sfruttamento non sarà immediato
Sebbene i dati ottenuti dalle indagini preliminari siano molto promettenti e sia già stata avviata la fase di accesso all’area del giacimento, le sfide da superare rendono i tempi di sfruttamento piuttosto lunghi. A questo proposito, la società svedese ha sottolineato che c’è ancora molta strada da fare prima di poter avviare le operazioni commerciali.
Sarà necessario un periodo piuttosto lungo per studiare il giacimento e quantificare con esattezza la quantità di minerale, dati che consentiranno di stabilire i principi per un’estrazione duratura e finanziariamente sostenibile. D’altra parte, sulla base delle esperienze precedenti, le valutazioni tecniche e gli studi ambientali per ottenere le autorizzazioni di sfruttamento potrebbero richiedere fino a 10 anni.
In conclusione, sotto le montagne svedesi è stato scoperto il più grande giacimento di terre rare d’Europa (simile a questo mega giacimento trovato in Spagna), che contribuirà alla tanto attesa transizione energetica, poiché renderà il vecchio continente indipendente dall’Asia per l’approvvigionamento di minerali critici. Il problema è che le autorizzazioni ambientali potrebbero richiedere anni.