Mer. Ago 13th, 2025

Dopo Ferrari, è il turno di Lamborghini, che è stata scossa da uno scandalo che coinvolge uno dei suoi concessionari ufficiali. Il produttore italiano accusa uno dei suoi concessionari negli Stati Uniti di vendere supercar non ad appassionati, come previsto dal contratto, ma a profili quantomeno discutibili, arrivando persino a citare “trafficanti di droga” e “protettori”. Un caso seguito dal Chicago Sun Times.

Denuncia esplosiva contro un trafficante di Chicago

Al centro della vicenda c’è la Gold Coast Exotic Imports, un concessionario Lamborghini con sede a Chicago, Illinois. In una causa intentata nel gennaio 2024 davanti a un tribunale federale, Automobili Lamborghini America ha accusato il concessionario di aver violato il contratto vendendo almeno 32 veicoli nel 2023 a intermediari non autorizzati, invece che a clienti privati o ad altri concessionari autorizzati.

Tra i casi citati, un veicolo sarebbe stato venduto a una persona già condannata per frode nella rivendita di auto di lusso a trafficanti di droga e protettori. Per Lamborghini, questo caso va oltre il quadro contrattuale: danneggia gravemente l’immagine del marchio e la sua rete di distribuzione ufficiale.

Rivendita illegale e commissioni illegali

Il produttore di Sant’Agata Bolognese afferma che Gold Coast ha istituito un sistema parallelo di vendita a intermediari che non avevano intenzione di tenere le auto. Questi intermediari rivendevano poi i veicoli a prezzi elevati, eludendo le rigide norme stabilite da Lamborghini per preservare la rarità e l’immagine dei suoi modelli più esclusivi.

Ma l’accusa non si ferma qui. Lamborghini sostiene che il concessionario abbia richiesto tangenti fuori bilancio per un totale di diverse centinaia di migliaia di dollari in cambio dell’accesso a modelli in edizione limitata molto ambiti. Allo stesso tempo, il marchio sottolinea di aver pagato oltre 4 milioni di dollari in premi commerciali a Gold Coast dal 2019.

Il concessionario nega… e controbatte

Da parte sua, Gold Coast Exotic Imports nega tutte le accuse e afferma che, in realtà, Lamborghini intende sbarazzarsi del suo presidente, Joseph Perillo Sr., 81 anni, che alcuni dirigenti del marchio considerano “troppo vecchio, troppo difficile da gestire” e “che ha già guadagnato abbastanza”.

Il concessionario è arrivato persino a presentare una denuncia alla Motor Vehicle Review Board dell’Illinois, accusando Lamborghini di trattenere i rimborsi per i miglioramenti apportati allo showroom e di non aver rispettato i propri impegni di commercializzazione.

Nonostante le tensioni, entrambe le parti hanno recentemente comunicato al giudice federale Rebecca Pallmeyer che era in corso la negoziazione di un accordo extragiudiziale. “Le parti stanno collaborando per risolvere tutte le controversie”, ha dichiarato l’avvocato del concessionario. Tuttavia, se non si raggiungerà un accordo entro dicembre 2026, il processo avrà comunque luogo

Dopo Ferrari, Lamborghini affronta la realtà della sua rete

Questo scandalo arriva pochi giorni dopo il caso Mertel Italo Cars, concessionaria Ferrari in Germania accusata di frode. Ferrari ha immediatamente rescisso il contratto con questo partner problematico, senza attendere le conclusioni dell’indagine giudiziaria.

Il caso Gold Coast dimostra ancora una volta che, anche per marchi di lusso come Ferrari e Lamborghini, il controllo della rete di distribuzione rimane una sfida. Tra rivendita illegale, speculazione e danni all’immagine del marchio, i produttori italiani sono ora costretti ad adottare una linea più dura.