Ci sono più di 280.000 persone evacuate a Shanghai a causa del tifone Co-May, che ha toccato terra in Cina dopo aver causato gravi danni nelle Filippine. Una serie di inondazioni ha colpito diverse regioni e, in questo contesto, si è verificata un’insolita “febbre dell’oro” quando i residenti della provincia dello Shaanxi hanno saputo che una gioielleria aveva perso un bottino di 20 chili di metalli prezoisi.
Oro e diamanti portati dall’alluvione: residenti armati di metal detector in cerca del bottino
Diversi gioielli in oro, diamanti e argento sono stati trascinati via dall’acqua dopo che una vetrina si è rotta a causa dell’improvvisa tempesta, e i residenti sono alla ricerca del “tesoro perduto”.
A bordo di barche, alcuni dotati di metal detector, stanno monitorando diversi chilometri di raggio. Secondo quanto riportato dai media The Mirror e Daily Express, lo stesso proprietario del negozio ha raccontato alla stampa locale.
“C’era del personale che lavorava durante la notte, quindi non è stato chiuso nulla a chiave, tutto è rimasto in esposizione; e quando è stato dato l’allarme alluvione hanno dovuto evacuare immediatamente, senza tempo per mettere al sicuro gli oggetti”, ha raccontato il proprietario di Laofengxiang, Ye, situato nella contea di Wuqi.
La forza dell’acqua è irrompita in pochi minuti, ha rotto la vetrina e ha raggiunto un metro di profondità. “Ha portato via bracciali d’oro, collane, ciondoli, orecchini, anelli con diamanti, oggetti d’argento, oggetti di giada, e stiamo ancora cercando altri oggetti”, ha rivelato il proprietario.
Ha poi lanciato un appello ai vicini affinché lo aiutassero a recuperare gli oggetti, poiché stima una perdita di 10 milioni di yuan, pari a 1,4 milioni di dollari.
Finora è stato ritrovato solo un chilo, grazie a diversi oggetti restituiti volontariamente dai residenti.
Allerta per il tifone Co-May in Cina: piogge torrenziali e forti venti
Le recente inondazioni di Pechino hanno colpito 300.000 residenti e sono stati segnalati danni a 24.000 abitazioni. L’osservatorio meteorologico di Shanghai ha emesso un’allerta arancione per tempeste, il secondo livello più alto di allerta, mentre la pioggia flagellava la città.
Dal 23 al 29 luglio, la capitale cinese ha subito persistenti tempeste di pioggia estrema, e le zone montuose di distretti come Miyun, Huairou, Yanqing e Pinggu sono state le più colpite.
Il numero dei morti a Pechino è salito a 44, e altre nove persone sono ancora disperse. Tra i morti, 31 sono stati segnalati in un centro di assistenza agli anziani nella località di Taishitun, nel distretto di Miyun, secondo quanto riferito da Xia Linmao, vice sindaco esecutivo di Pechino.
Le immagini in diretta trasmesse dai canali locali dalla costa cinese mostravano onde che coprivano i lungomare, mentre nella città di Ningbo l’acqua arrivava agli abitanti fino alle caviglie.
Sono stati cancellati un totale di 640 voli nei due aeroporti internazionali di Shanghai e sono stati allestiti più di 1.900 rifugi temporanei in tutta la città, dove piove abbondantemente.
I venti a 83 chilometri all’ora hanno provocato piogge torrenziali e forti raffiche, causate dal tifone Co-Mays, che si è poi trasformato in tempesta tropicale prima di lasciare le Filippine, dove ha provocato la chiusura delle scuole, per poi rafforzarsi nuovamente sul Mar Cinese Meridionale.
Liu Bin, capo dell’ufficio municipale per le risorse idriche di Pechino, ha indicato che il bacino idrico di Miyun ha ricevuto 910 milioni di metri cubi di portata in soli sette giorni, quasi il 30% in più rispetto al precedente record di 710 milioni di metri cubi del 1974. “Il bacino idrico è in condizioni sicure e stabili”, ha chiarito Liu.