Sab. Lug 26th, 2025

Celebrare l’eleganza della regina Sofia attraverso i suoi gioielli non significa raccontare una cronologia delle sue apparizioni: significa leggere il battito emotivo di una monarchia in ogni diamante, rubino o perla che ha indossato fin dalla sua giovinezza. Durante sei decenni di vita pubblica, i suoi accessori hanno raccontato segreti di lignaggio, diplomazia e autostima.

Un gioiello chiamato Niarchos: i rubini che hanno ridefinito uno stile

Nel 1962, a soli vent’anni, l’allora principessa Sofia di Grecia ricevette in dono per il suo matrimonio un oggetto che avrebbe cambiato la sua iconografia: il parure di rubini di Van Cleef & Arpels, opera del magnate navale Stavros Niarchos. Quel gioiello, trasformabile in collana lunga, diadema o tiara, divenne presto il suo segno distintivo: ogni gala, ogni ricevimento internazionale e ogni evento di Stato la vedeva indossarlo come sobria incarnazione del potere e della tradizione mediterranea. E ancora di più con gli orecchini abbinati.

La collezione “gioielli da tramandare”: un’eredità reale che parla di continuità

La collezione “gioielli da tramandare”, iniziata dalla regina Vittoria Eugenia nel 1906 e progettata per essere tramandata di regina in regina, comprende l’emblematica tiara del Giglio di Ansorena, collane di chatons giganti e la spilla “La Peregrina II” (che molti considerano perduta). Sofia li ha indossati con magistrale discrezione. Durante l’incoronazione di Juan Carlos I nel 1975, Sofia scelse di non indossare la tiara con il giglio. Attese fino alla restaurazione formale della monarchia nel 1978 per apparire con i “gioielli da tramandare”. Fu un gesto simbolico che annunciava il rispetto per la Costituzione e il ritorno alla tradizione.

La spilla Sterlé e un altro volto della memoria

Nel 1968, dopo la nascita di suo figlio Felipe, Sofia ricevette da Francisco Franco una spilla disegnata dal gioielliere Pierre Sterlé: uno zaffiro cabochon circondato da diamanti e tocchi di oro e corallo, che ricreava la coda di una cometa. Visto come un gesto politico, è stato anche un simbolo intimo che lei ha indossato in occasione di eventi ufficiali e celebrazioni della famiglia.

Perle e diamanti: eleganza convertibile

Tra i gioielli più simbolici indossati da Sofia negli anni ’70, c’è una collana di 37 perle grandi regalata da Alfonso XIII e riprodotta in diverse lunghezze. Quella collana è stata vista in ritratti di gala e in eventi chiave della monarchia. La tiara fiorita di J.P. Collins, regalata da Franco per il suo matrimonio, è stata indossata dalla regina come collana, spilla o diadema a seconda dell’occasione.

Orecchini Montellano: un cammeo aristocratico a Roma

Tra i pezzi meno conosciuti ma affascinanti ci sono gli orecchini di diamanti della duchessa di Montellano, donati a Sofia dopo il suo matrimonio a Roma. Indossati per la prima volta durante la sua visita in Vaticano, hanno lasciato un segno sottile nei primi ritratti ufficiali come principessa europea emergente.

Un’influencer inosservata

Anche se oggi la ricordiamo avvolta in mantiglie, la regina Sofia è stata, in gioventù, una vera e propria precursore dei tempi. Basta ripercorrere le sue apparizioni negli anni ’60 e ’70 per scoprire una principessa dalla sensibilità moderna: abiti minimalisti, scarpe con tacco medio e orecchini a cerchio che oggi sarebbero di nuovo in prima pagina. In alcune immagini, indossa persino gioielli con pietre colorate o smalti brillanti, dettagli che rivelano un lato meno conosciuto, più divertente, che oggi torna alla ribalta. Forse non ha mai cercato la ribalta mediatica, ma il suo stile ha segnato un’epoca.

In anticipo sui tempi

Già in gioventù, la regina Sofia mostrava un intuito estetico in anticipo sui tempi. Prima che i choker tornassero di moda negli anni Novanta e poi diventassero un feticcio delle insider della moda, lei li indossava già con naturalezza nei ritratti ufficiali e nei ricevimenti diplomatici.

Un cenno alle tendenze

Negli ultimi anni, la regina Sofia ha sorpreso con un gusto inaspettatamente contemporaneo: la sovrapposizione di collane. Non si tratta di un eccesso gratuito, ma di un gesto stilistico che dialoga con le tendenze attuali, come se improvvisamente, tra cerimonie ufficiali e concerti di musica classica, avesse scoperto la formula del layering che sta spopolando su Instagram. Perle con catene dorate, croci discrete con ciondoli smaltati, fili di perline abbinati a cammei antichi… C’è qualcosa di spontaneo in questo accumulo, come se ogni collana avesse una storia diversa: un ricordo di famiglia, una devozione religiosa, un regalo dei nipoti. E, senza volerlo, trasforma la sua scollatura in una mappa intima di ciò che ha vissuto.