Ven. Ago 1st, 2025

Ci sono due correnti nel boom del telelavoro. Ci sono quelli che lo rifiutano e costringono i propri dipendenti a tornare in ufficio a causa dell’ansia di produttività, e ci sono quelli che non solo lo abbracciano, ma stanno gradualmente facendo un passo avanti. Il Borderless Talent è la tendenza che ha conquistato il dibattito tra i CEO del mondo della tecnologia che vogliono portare il lavoro a distanza a un livello superiore.

Il boom del telelavoro contro l’assunzione senza frontiere

Si tratta di una mossa ormai ben nota nel settore tecnologico, con le sue soluzioni ben note che arrivano dall’India, dall’America Latina o persino dall’Africa sotto forma di subappalti, ma grazie al telelavoro e al fatto che siamo passati dall’avere bisogno di un ufficio ad avere persone sparse in tutto il mondo, la moda del Borderless Talent, il talento senza frontiere, è il lato più controverso della stessa medaglia.

Quando la globalizzazione si unisce al telelavoro, la conversazione non riguarda più città come San Francisco, Pechino o Nuova Delhi. Il risultato è un’esplosione delle assunzioni che è raddoppiata in città come Bucarest, Città del Capo o Nairobi, spostando i tradizionali centri tecnologici dove le aziende andavano a caccia di talenti.
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Alla ricerca di leggi sul lavoro più permissive e di una maggiore efficienza dei costi aziendali, cercare dipendenti che possano lavorare da remoto dal proprio paese, a volte anche in modo asincrono, sembra la chiave non solo per creare team più competitivi ed economici, ma anche per avere la macchina aziendale in funzione 24 ore su 24.

Non solo, di fronte alle normative sulle condizioni di lavoro e al freno all’impatto che tecnologie come l’IA potrebbero avere sui nostri posti di lavoro, per molte di queste aziende zone come l’Europa risultano meno appetibili rispetto ai continenti vicini. Il loro obiettivo è quello di sfruttare il boom del telelavoro per raggiungere un punto in cui, scegliendo tra veloce, di qualità ed economico, non debbano scegliere affatto.