Mer. Lug 30th, 2025

Quello che prima era un capriccio della natura, frutto di miliardi di anni sotto terra, ora viene prodotto in appena una settimana nei laboratori cinesi. La Cina ha trasformato il diamante da simbolo di scarsità ed eternità a prodotto industriale con etichetta di efficienza. E il mondo della gioielleria, e non solo, non sarà più lo stesso.

Da pietra preziosa a prodotto di serie

Il 70% dei diamanti sintetici utilizzati oggi in gioielleria proviene dalla Cina, in particolare dalla provincia di Henan. Aziende come Jiaruifu, guidate da Feng Canjun, sono riuscite a creare diamanti da tre carati, la dimensione standard degli anelli di fidanzamento, in soli sette giorni. La differenza è che non sono naturali, ma di laboratorio.

Ma questa distinzione conta sempre meno. Secondo la Grown Diamond Trade Organisation, questa è la prima volta che un prodotto sintetico compete seriamente con il diamante naturale. L’impatto è stato immediato: i prezzi dei diamanti tradizionali sono crollati e negli Stati Uniti più della metà degli anelli di fidanzamento utilizza già pietre sintetiche.

Tecnologia e geopolitica: il cocktail cinese

La storia è iniziata più di mezzo secolo fa, quando la rottura con l’URSS ha costretto la Cina a sviluppare una propria industria dei diamanti. Oggi, questa scommessa si è consolidata in un modello efficiente, in cui la produzione è combinata con tecnologie all’avanguardia (come il metodo CVD) e strategie globali: il taglio è esternalizzato in India, il trasporto passa per Dubai, ma l’etichetta cinese scompare.

Inoltre, alcune aziende, come Huanghe Whirlwind, sono andate oltre, incorporando l’energia solare nel processo di produzione, dando vita a diamanti “verdi” con un’impronta di carbonio minima.

Il lusso cambia mani

Mentre giganti come De Beers accumulano scorte invendute per un valore di 2 miliardi di dollari e chiudono divisioni come Lightbox, i marchi cinesi avanzano. E lo fanno con il sostegno dello Stato: nell’Henan è stato fissato un prezzo minimo per carato e viene penalizzata la concorrenza sleale, come già avviene nel settore delle auto elettriche.

Il nuovo simbolo del lusso (accessibile)

La Cina non solo ha democratizzato il diamante, ma ha anche ridisegnato le regole del mercato del lusso. Ciò che prima era associato all’eternità e all’esclusività ora può essere prodotto in serie, a basso costo e con un’immagine sempre più sostenibile. Per molti consumatori questo non è un problema. È una rivoluzione desiderata.