Sab. Ago 9th, 2025

A volte le vecchie abitudini non hanno alcun senso. Nella maggior parte delle zone rurali dell’Italia è molto diffusa la pratica metaforica di conservare il denaro sotto il materasso in un altro luogo della casa: nelle stufe. Oppure nei caminetti o nelle stufe a legna. Secondo quanto riportato dai media locali, una donna ha accidentalmente bruciato circa 80.000 euro in contanti nascondendoli in una vecchia stufa in ghisa. Ma la cosa più sorprendente non è l’incidente in sé, bensì il fatto che la donna pensasse di avere solo 50-60.000 euro.

Il nascondiglio segreto degli italiani over 65: perché la stufa non è una cassaforte

L’incidente è stato riportato da un’esperta della Banca d’Italia in un’intervista alla televisione nazionale. Secondo l’esperta, nascondere il denaro nelle stufe è un’abitudine diffusa nei villaggi del Paese, soprattutto tra gli anziani, che considerano questo luogo un nascondiglio sicuro.

“Siamo abituati a ricevere denaro bruciato nelle stufe. Non so perché gli anziani pensino che sia un posto sicuro dove nasconderli“, ha dichiarato l’esperta. Nonostante i danni, gli esperti della Banca Centrale sono riusciti a recuperare gran parte del denaro grazie alla loro esperienza tecnica.

Di fronte a questi fatti, l’esperta è categorica nelle sue raccomandazioni. ”Se si verifica un incidente del genere e il denaro si trova in un contenitore, non apritelo. Soprattutto se è di vetro, perché a contatto con l’ossigeno il fuoco potrebbe intensificarsi e danneggiare ulteriormente le banconote”, ha avvertito.

Ma anche in questo caso, come restituire il denaro danneggiato?

Le banche centrali di tutto il mondo, compresa quella italiana, applicano rigidi protocolli tecnici per valutare le banconote danneggiate. Di norma, per il ripristino e la restituzione di una banconota è necessario che almeno il 50% della stessa sia conservato o che il proprietario possa dimostrare che la parte restante è stata accidentalmente distrutta.

In paesi come Germania, Finlandia o Giappone, queste regole sono chiaramente stabilite. Ad esempio, la Bundesbank accetta banconote se più della metà è rimasta intatta o se vi sono prove sufficienti della loro distruzione. Nella Banca del Giappone, se una banconota è conservata per più di due terzi, viene restituito il suo intero valore; se è conservata da due quinti a due terzi, viene restituito il 50%.

Tuttavia, tutti concordano con l’esperto italiano. Queste banconote danneggiate non devono mai essere toccate, soprattutto se si trovano in contenitori di vetro o metallo. Nel caso della Banca d’Italia, esperti specializzati hanno esaminato l’inchiostro, i numeri di serie, la consistenza della carta e altri elementi di sicurezza per confermare l’autenticità di ogni frammento.

Il restauro manuale è ancora la norma, ma in alcuni paesi e progetti di ricerca vengono già utilizzati strumenti basati sull’intelligenza artificiale in grado di ricostruire le banconote dai frammenti, come se si trattasse di un puzzle digitale. È il caso del progetto europeo “SAFE”, ancora in fase sperimentale, che mira a riconoscere e interpretare i frammenti di banconote danneggiate utilizzando le reti neurali convenzionali, le CNN.

Tuttavia, in attesa di cambiamenti tecnologici e innovazioni, il consiglio migliore, oltre a quelli già menzionati, è quello di conservare il denaro in luoghi sicuri. Ognuno può scegliere il proprio, ma ovviamente il forno o il camino non sono i più adatti.