Manca ancora un bel po’ all’alba e per le strade si vedono ancora gruppi di giovani che approfittano delle ultime ore di una notte di festa, ma le telecamere di MeteoSardegna, una piattaforma di informazioni meteorologiche, riprendono un fenomeno curioso in questo angolo della costa sarda: un uomo in maglietta bianca avanza sulla sabbia carico dei suoi attrezzi da spiaggia, monta un paio di sedie a sdraio e pianta un ombrellone in prima fila, quasi dove muoiono le onde. Il filmato non mostra altro, ma dato che a quell’ora non c’è nemmeno un raggio di sole, non è assurdo pensare che l’uomo torni a casa per continuare a dormire fino a quando, in mattinata, potrà reclamare il suo posto in spiaggia. Sì, alle 5.36 del mattino. Il video diffuso da MeteoSardegna è diventato subito virale, con migliaia di visualizzazioni, per un motivo molto semplice: anche se siamo abituati ai bagnanti che arrivano in spiaggia alle prime ore del mattino per prenotare un posto e poi andarsene, continua a sorprendere che ci siano persone disposte a farlo all’alba. Nel caso specifico di Stintino, il filmato mostra che il primo “colono” arriva alle 5.36 e pianta l’ombrellone alle 5.41, quando serviva (al massimo) solo a ripararsi dalla luce della luna.
La “guerra degli ombrelloni”
Il video riflette l’escalation della “guerra degli ombrelloni”, un fenomeno che ormai da anni si sta diffondendo sulle spiagge di mezzo paese, soprattutto quelle più affollate. La logica è piuttosto semplice: la lotta per accaparrarsi i posti migliori sulla spiaggia, in prima fila, spinge alcuni bagnanti ad alzarsi all’alba per piantare i loro ombrelloni e gli altri effetti personali. Spesso occupano il posto e poi se ne vanno. La versione estiva del “posto rubato”.
La pratica è abituale soprattutto nelle località balneari più rinomate e ha persino favorito la nascita di una particolare economia sommersa. Proprio un anno fa La Nuova Sardegna riportava che alla vendita ambulante di bevande, teli e occhiali si era aggiunto un nuovo business sulle spiagge della regione: il noleggio di ombrelloni ai turisti per 15 euro. In una sola settimana la polizia locale è arrivata a sequestrarne circa 20.
I “padroni” della spiaggia
Sebbene le code, le dispute e le discussioni per piantare gli ombrelloni siano curiose, in fondo c’è un problema più grave: l’uso degli spazi pubblici come se fossero proprietà private. E questo non è un fenomeno esclusivo della Sardegna.
Nel 2024, la spiaggia di Rimini ha vissuto la sua particolare polemica dopo che sono diventate virali foto di bagnanti che delimitavano appezzamenti con file di ombrelloni e tende. L’obiettivo: creare un’area privata con frigoriferi portatili, sedie e tavolini, proprio come in un villaggio turistico.
Dalle spiagge… alle piscine
Il fenomeno non è esclusivo delle spiagge. Anche nelle piscine degli hotel la competizione per i lettini è agguerrita. Nel 2023 è circolato un video che mostrava gli ospiti di un resort in Sicilia lanciarsi all’assalto dei posti migliori non appena venivano aperte le porte della zona piscina.
Cosa dice la legge?
Il problema è che, nella fretta di godersi il sole, molti dimenticano una cosa fondamentale: le spiagge sono pubbliche. In Italia, il Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’Ambiente) stabilisce che le spiagge non possono essere occupate abusivamente. Alcuni Comuni hanno regolamenti specifici che vietano di riservare posti con ombrelloni o asciugamani lasciati incustoditi.
A Stintino, ad esempio, è vietato installare ombrelloni prima delle 7:00, e chi lo fa rischia multe fino a 200 euro. Nel 2021, un turista è stato sanzionato proprio per aver piantato il suo ombrellone all’alba.
“Pratica incivile”
“Chi vive qui sa che alle 5:30 c’è già chi cerca di accaparrarsi i posti migliori”, ha spiegato al Corriere della Sera un consigliere comunale di Stintino, sottolineando che queste pratiche rendono più difficile la pulizia delle spiagge.
Dove è vietato?
Oltre a Stintino, anche Rimini, Viareggio e altre località balneari hanno regolamenti che vietano l’occupazione abusiva. In alcune zone, gli ombrelloni lasciati incustoditi vengono rimossi e possono essere recuperati solo pagando una multa.
Insomma, la prossima volta che andate al mare, ricordate: meglio alzarsi tardi che rischiare una sanzione!