Dom. Lug 27th, 2025

La psicologa ha condiviso le chiavi per guidare i vostri figli nell’adolescenza. L’adolescenza è una fase in cui le decisioni più importanti possono essere fortemente influenzate dal gruppo dei coetanei. Il desiderio di appartenere e sentirsi accettati può plasmare l’identità e influenzare direttamente il benessere di una persona. Questo bisogno, tanto potente quanto naturale, ha luci e ombre.

Adolescenti e amicizie tossiche: come riconoscerle 

Per i genitori, una delle maggiori preoccupazioni è la compagnia dei propri figli. Sanno che le amicizie in questa fase possono esporli a certi rischi, e questa è forse una delle parti più difficili dell’educazione: riuscire a comunicare con i propri figli senza generare rifiuto, mantenendo il legame in un momento in cui cercano di affermarsi e di prendere le distanze.

“Affinché un adolescente costruisca la propria autostima, deve sentirsi amato sia dalla famiglia che dall’ambiente circostante, dal proprio gruppo di amici. Ha bisogno di sentirsi identificato, approvato e di appartenere al gruppo. Gli amici sono fondamentali nell’adolescenza per il corretto sviluppo sociale e della personalità del bambino”, ha esordito la psicologa.

Una delle principali vulnerabilità e dei maggiori rischi di questo fenomeno è che si ceda alla pressione di un gruppo tossico. “In altre parole, l’accettazione da parte del gruppo comporta l’assunzione di comportamenti a rischio, il consumo di sostanze, ecc. Cedere e assomigliare al gruppo è del tutto normale e sano in un adolescente, ma se la situazione non viene gestita bene può finire male”, ha spiegato la psicologa.

“Per i genitori non è sempre facile riconoscere quando il proprio figlio sta affrontando una situazione di questo tipo. Uno dei segnali principali è l’allontanamento e la rottura con la famiglia. Anche il rendimento scolastico, l’abbandono degli hobby o i comportamenti scorretti possono essere segni che il gruppo non funziona bene e che l’adolescente non sta identificandosi bene”.

In questi casi la cosa migliore è comunicare

“Gli adolescenti non comunicano allo stesso modo degli adulti, ma il messaggio che volete trasmettere arriva loro. È molto probabile che all’inizio l’adolescente non voglia parlare, ma è importante che sappia che può contare sui suoi genitori. Bisogna accompagnarlo senza invadere la sua privacy”.