Il proprietario deve garantire che l’abitazione sia mantenuta in condizioni di abitabilità. L’estate è arrivata nel nostro Paese con forza ormai da più di un mese. Fin dall’inizio, infatti, l’Italia ha dovuto affrontare temperature estreme che hanno fatto superare facilmente i 40 gradi in diverse zone del Paese. Sebbene ora il caldo abbia dato tregua a parte della penisola, tornerà a farsi sentire e sarà allora che ventilatori, ventilatori elettrici o condizionatori d’aria saranno nuovamente più che necessari.
Climatizzazione negli affitti: cosa dice la legge?
“La legge non obbliga il locatore a installare l’aria condizionata, nemmeno in caso di ondate di calore come quelle attuali. Tale obbligo sussiste solo se il contratto specifica espressamente che l’abitazione è dotata di questo sistema di climatizzazione”.
Tuttavia, la Legge sugli affitti urbani (LAU) stabilisce che il proprietario deve garantire che l’abitazione sia mantenuta in condizioni di abitabilità. In altre parole, deve essere sicura, salubre e idonea a mantenere il suo uso come residenza abituale. In questo senso, Goenaga sottolinea che “l’abitabilità non si traduce nel mantenimento di una determinata temperatura, ma nel fatto che l’immobile possa essere utilizzato con dignità e senza rischi per la salute”.
Se il calore è così estremo da rendere impossibile la vita nell’immobile e il surriscaldamento è dovuto a un cattivo isolamento termico, si tratterebbe di una “carenza rilevante” che potrebbe comportare responsabilità per il locatore. Tuttavia, “il cattivo isolamento di per sé non costituisce una violazione della legge se non compromette la salubrità o la sicurezza”, chiarisce l’avvocato.
Non è possibile richiedere l’installazione di un impianto di climatizzazione
L’inquilino, quindi, non può esigere l’installazione di apparecchi di climatizzazione, ma può proporlo. Goenaga spiega che questi possono essere installati purché non compromettano elementi comuni o strutturali dell’edificio e previa autorizzazione scritta del proprietario.
In un contesto di ondate di calore sempre più frequenti, il diritto a un alloggio dignitoso deve affrontare nuove sfide. Pertanto, l’avvocato formula la seguente raccomandazione: “Fino a quando la legislazione non sarà aggiornata, la cosa più sensata è concordare in anticipo. Includere nel contratto una clausola sui sistemi di climatizzazione può evitare molti problemi. E, se ci sono già tensioni, sarà sempre meglio cercare soluzioni consensuali piuttosto che portare il conflitto in tribunale”.