Ven. Ago 8th, 2025

Abbiamo sempre creduto che l’invecchiamento fosse un processo lento e progressivo, quasi come se gli anni ci spegnessero poco a poco, in modo inesorabile. Così lo riportano i manuali e le recenti revisioni mediche, che continuano a definire l’invecchiamento biologico, nella sua forma più semplice, come “alterazioni lente e progressive della funzione fisica che iniziano nella maturità e terminano con la morte”. Sebbene questa immagine del tempo – o la metafora di un costante stillicidio di perdite – continui a dominare il nostro modo di intendere la vecchiaia, studi recenti rivelano che non invecchiamo in modo lineare, ma a salti, con momenti precisi in cui, all’improvviso, tutto cambia. Questa ipotesi sfida decenni di modelli lineari e apre la porta a un nuovo modo di intendere i cambiamenti biologici associati al tempo.

Cosa rivela il laboratorio

La nuova visione dell’invecchiamento a salti si basa su un lavoro pubblicato nel 2024 sulla prestigiosa rivista. Per diversi anni, i ricercatori hanno seguito da vicino l’evoluzione molecolare di oltre un centinaio di adulti, analizzando fino a 135.000 molecole diverse per ciascun volontario. Si tratta del più grande studio longitudinale multiomico mai condotto finora sull’invecchiamento umano.

Lungi dal riscontrare un continuo e graduale processo di trasformazione, hanno osservato un modello interessante: quasi tutti i grandi cambiamenti biochimici che accompagnano l’invecchiamento si concentrano in due momenti specifici della vita adulta, approssimativamente a 44 e 60 anni.

In altre parole, le nostre molecole – e quindi le nostre cellule e i nostri organi – sembrano rimanere stabili fino a quando, in condizioni normali, si verificano trasformazioni profonde e sincronizzate in molti sistemi corporei.

La cosa notevole è che questi picchi non sono dovuti a un unico tipo di molecola, ma interessano contemporaneamente proteine, metaboliti, lipidi, citochine, fattori ormonali e persino modelli epigenetici.

Ciò conferma biologicamente la sensazione molto diffusa che, in certi momenti, si “diventa vecchi all’improvviso” e si avverte un calo fisico o mentale improvviso.

Invecchiare improvvisamente

Questa idea non è del tutto nuova. Nel 2019, era già stato pubblicato su Nature Medicine un’ampia analisi delle proteine nel sangue che indicava tre grandi “picchi” di invecchiamento fisiologico: a 34, 60 e 78 anni.

Tuttavia, il nuovo studio condotto nel 2024 è più completo in quanto analizza altri tipi di molecole oltre alle proteine. Ciò ha permesso di precisare i due salti più intensi già segnalati in precedenza: uno a metà della vita adulta, intorno ai 44 anni, e un altro successivo, intorno ai 60.

Analizzando molte più molecole e tipi diversi, questo lavoro si concentra sui due salti in cui i cambiamenti sono più globali nell’organismo, anche se non esclude che ce ne possano essere altri in seguito.

Cosa succede in questi salti?

Nel primo salto, che di solito arriva prima dei cinquant’anni, si innesca una cascata di cambiamenti nel metabolismo dei grassi, si alterano le vie di elaborazione dell’alcol e della caffeina e si modificano proteine fondamentali per il cuore, i muscoli e la pelle.

Quando arriva il secondo, intorno ai 60 anni, si accelera il deterioramento delle funzioni immunitarie e renali, si altera il metabolismo del glucosio e aumentano i processi cellulari legati all’invecchiamento e al rischio di malattie croniche.

Per questo motivo, molte persone notano che improvvisamente hanno più difficoltà a recuperare dopo uno sforzo o che i “piccoli disturbi” aumentano di anno in anno.

Questi cambiamenti non distinguono tra uomini e donne, né dipendono dal contesto riproduttivo, come la menopausa. Sebbene si osservi una certa variabilità tra gli individui nel momento e nell’intensità dei cambiamenti, i modelli generali sembrano rispondere a meccanismi comuni della biologia umana.

Le cause molecolari

Sebbene non si conosca ancora con esattezza il motivo di questi cambiamenti, sono stati individuati alcuni dei meccanismi coinvolti. Una delle ipotesi più studiate suggerisce che, al raggiungimento di una certa soglia di cellule senescenti, potrebbe innescarsi una reazione a catena che accelera il deterioramento dei tessuti.

Inoltre, anche l’epigenetica, ovvero i “segni” che regolano i geni, subisce massicce riconfigurazioni in questi periodi, provocando l’attivazione o l’inattivazione di centinaia di geni contemporaneamente.

Questi cambiamenti suggeriscono una possibile disfunzione mitocondriale, poiché i mitocondri sono gli organelli responsabili della produzione della maggior parte dell’energia cellulare e partecipano a molteplici processi di invecchiamento. Tutto ciò, che può sembrare astratto o lontano, ha implicazioni molto concrete nella nostra vita quotidiana.

Implicazioni pratiche

L’impatto pratico è enorme. Da un lato, offre una spiegazione convincente a quella sensazione che molti di noi esprimono quando dicono “improvvisamente mi sento più vecchio”.

D’altro canto, indica che questi momenti critici possono essere finestre di opportunità per intervenire e prevenire. Se sappiamo che i nostri sistemi biologici stanno per subire un grande cambiamento, potremmo anticiparlo prendendoci più cura della nostra salute metabolica, cardiovascolare o immunitaria proprio prima e durante questi periodi chiave.

Guardando al futuro

Sebbene rimangano ancora molte questioni aperte, come la possibilità di identificare le cause e i meccanismi dettagliati del terzo salto intorno ai 78 anni suggerito dallo studio del 2019, è certo che la conoscenza di questi modelli ci permette di guardare all’invecchiamento con occhi diversi.

Man mano che gli studi longitudinali si ampliano e vengono integrati ulteriori livelli di analisi molecolare, potremmo persino anticipare con precisione quando sta per verificarsi un salto biologico individuale.

Tutto sommato, sappiamo già che la nostra vita non è solo una lenta discesa, ma una serie di fasi stabili, interrotte da momenti di profondo cambiamento. Quindi, il segreto per invecchiare meglio potrebbe essere quello di prepararsi a saltare quando arriva il momento di farlo.