Ven. Ago 8th, 2025

Se mai l’umanità dovesse fuggire dalla Terra alla ricerca di altri pianeti e altri sistemi stellari, saprebbe già come farlo: a bordo della navicella Chrysalis, lunga 58 chilometri e in grado di ospitare un migliaio di rappresentanti della nostra specie. L’unico problema del progetto è che genera energia attraverso un sistema di fusione letterale che, piccolo dettaglio, non è ancora stato inventato.

Chrysalis: progetto italiano di un veicolo spaziale generazionale per un viaggio di 250 anni

Questo aspetto, tuttavia, non è stato preso in considerazione per l’assegnazione del Premio Hyperon, un riconoscimento sostenuto dalla NASA, dall’ESA e dal MIT, che propone una soluzione scientifica con un pizzico di fantasia. Il progetto chiede a team multidisciplinari (ingegneri, sociologi, architetti…) di creare una nave interstellare di nuova generazione. Si tratta di un’astronave in grado di viaggiare da una stella all’altra e di consentire agli esseri umani di sopravvivere a un viaggio di 250 anni. Una fantasia simile al film Passengers (del 2016, con Chris Pratt e Jennifer Lawrence) che spera che dalla finzione emergano nuove sfide per la scienza.

La giuria, composta da professori universitari, antropologi, ingegneri e tecnici della NASA, ha ritenuto che Chrysalis fosse il progetto vincente. L’opera appartiene a un team italiano composto da Giacomo Infelise (architetto), Veronica Magli (economista), Guido Sbrogio (astrofisico), Nevenka Martinello (ingegnere ambientale) e Federica Chiara Serpe (psicologa), che hanno immaginato e realizzato su carta un cilindro lungo quasi 60 chilometri e largo 6 chilometri.

La nave è, o sarebbe, resistente ai micrometeoriti e ai detriti orbitali e potrebbe trasportare 2,4 miliardi di tonnellate metriche, sufficienti per ospitare tutto il necessario per un viaggio della durata massima di quattro secoli.

E qui finisce la scienza, perché la finzione sta nei motori e nei generatori di energia, che vanno ben oltre l’USS Enterprise di Star Trek. Chrysalis è alimentata da un motore a fusione diretta alimentato da elio-3 e deuterio, in grado di raggiungere la stella Proxima B in 400 anni, decelerazione a parte.

Il team vincitore si è aggiudicato i 10.000 dollari (8.600 euro) che Hyperion assegna come primo premio. Una miseria rispetto a quanto riceverebbe l’inventore dell’oggi fittizio motore a fusione diretta alimentato a elio-3 e deuterio. Se mai venisse inventato.