Ven. Ago 8th, 2025

La diffusione dei WC intelligenti negli hotel di lusso europei, come il Mayfair Hotel di Londra, il Park Hyatt Paris-Vendôme o il Marriott City West di Monaco, illustra un fenomeno che fino a poco tempo fa sembrava esclusivo del Giappone: l’arrivo dei washlet in Occidente. Questa espansione, guidata da marchi come TOTO, non si limita al settore alberghiero. I dispositivi stanno iniziando a essere installati nelle abitazioni private e negli spazi pubblici, come aeroporti e ristoranti, dove gli utenti possono familiarizzare con le loro funzioni prima di considerare la loro adozione domestica. La notizia principale è che i WC con getto d’acqua, noti come washlets o WC intelligenti, stanno guadagnando terreno come alternativa alla carta igienica tradizionale, un prodotto che ha dominato l’igiene personale per oltre un secolo in gran parte del mondo.

L’avanzata dei washlets nelle case europee

I washlets, evoluzione tecnologica del classico bidet, offrono un’alternativa avanzata. Questi WC intelligenti, comuni nelle case giapponesi, utilizzano getti d’acqua per l’igiene intima e possono incorporare funzioni come il controllo della temperatura, l’asciugatura con aria calda o il coperchio automatico.

Diversi studi ed esperti concordano sul fatto che l’uso dell’acqua è più efficace della carta igienica per eliminare batteri e residui organici, ridurre il rischio di irritazioni e prevenire infezioni o complicazioni dermatologiche, soprattutto nelle persone con pelle sensibile o condizioni mediche particolari.

Uno studio pubblicato nel 2022 sul Journal of Water, Sanitation and Hygiene for Development ha dimostrato che l’uso del bidet riduce significativamente la presenza di microrganismi dopo la defecazione, rispetto all’uso esclusivo della carta igienica.

Tuttavia, l’adozione di massa di questi dispositivi in Occidente incontra alcuni ostacoli. Il prezzo costituisce una barriera rilevante: in Italiae in gran parte dell’Europa, i modelli base di washlet partono da 1.200 euro, mentre i WC integrati di fascia alta possono raggiungere tra i 3.000 e i 7.000 euro.

A ciò si aggiungono i costi di installazione, che possono richiedere prese elettriche vicine al WC e, in alcuni casi, lavori di adattamento, nonché l’incompatibilità con alcuni modelli di tazza. La forza dell’abitudine culturale e la preferenza per la carta igienica rafforzano la resistenza al cambiamento.

L’impatto ambientale della carta igienica aggiunge un argomento a favore dei washlets. La produzione e lo smaltimento della carta igienica contribuiscono all’accumulo di rifiuti e possono causare problemi ai sistemi fognari.

Di fronte a questo scenario, i WC con getto d’acqua rappresentano un’alternativa più sostenibile, anche se la loro presenza è ancora minoritaria in Occidente.

Origine della carta igienica

La carta igienica, così come la conosciamo oggi, ha origine negli Stati Uniti a metà del XIX secolo. Joseph C. Gayetty la commercializzò nel 1857 a New York con il nome di “Gayetty Medicated Paper”. Questo prodotto consisteva in fogli singoli di carta di canapa di Manila impregnati di aloe, pubblicizzati come rimedio per le emorroidi.

Ogni foglio recava stampato il nome del suo inventore, un dettaglio che segnò una pietra miliare nella storia del consumo domestico. Il formato in rotolo, che si diffuse tra il 1870 e il 1890, consolidò la carta igienica come standard nell’igiene personale.

Sebbene faccia parte della routine quotidiana in molte culture, l’uso della carta igienica presenta importanti svantaggi in termini di efficacia e sostenibilità. La sua produzione e il suo successivo smaltimento contribuiscono alla generazione di rifiuti e possono causare complicazioni nei sistemi fognari, soprattutto quando si mescola con prodotti non biodegradabili come le salviettine umidificate.