Dom. Lug 27th, 2025

La contaminazione incrociata si verifica quando microrganismi, sostanze chimiche o materiali biologici vengono trasferiti involontariamente da un luogo, un oggetto o un campione a un altro. Ciò può accadere nei laboratori, negli ospedali, nelle cucine e persino a casa, il luogo in cui ci rilassiamo di più.

Taglieri a confronto: il legno batte la plastica nella lotta ai batteri

Un professore specializzato in malattie infettive ha analizzato in uno studio se sia meglio un tagliere in legno o in plastica per prevenire i batteri, sulla base di una ricerca dell’Università del Wisconsin.

Così, i taglieri in legno che utilizziamo, dopo soli tre minuti di contatto con agenti contaminanti, possono eliminare naturalmente fino al 99% dei batteri presenti sulla loro superficie, il che lascia pochi dubbi sull’efficacia di questo materiale naturale.

Bassetti sottolinea che il legno possiede proprietà antimicrobiche intrinseche, grazie alla sua struttura porosa e alla presenza di composti naturali in grado di inibire la crescita batterica.

Al contrario, i taglieri in plastica, anche se lisci e apparentemente più facili da disinfettare, tendono a intrappolare i batteri nelle microfessure che si formano con il tempo e l’uso quotidiano (i segni dei coltelli che tutti abbiamo sono un punto critico). Pertanto, questi taglieri in plastica sono un terreno fertile per la crescita microbica, trasformando quello che dovrebbe essere uno strumento sicuro in una potenziale fonte di contaminazione.