Sab. Ago 2nd, 2025

I dirigenti della società Río Tinto, la seconda più grande compagnia mineraria al mondo e proprietaria dei progetti che producono più litio nel Paese, hanno partecipato a un’udienza pubblica convocata dal governo di Salta e hanno illustrato ai capi delle due comunità indigene i dettagli del progetto Rincón, con il quale intendono estrarre 53 mila tonnellate di litio all’anno dalla puna salteña. L’udienza rappresenta un passo legale necessario per l’avanzamento del progetto. Il governo di Salta l’ha convocata alla fine di giugno e ha invitato le parti direttamente interessate al progetto e anche il pubblico in generale. L’incontro si è svolto molto vicino al luogo in cui si sta costruendo il campo per l’estrazione del litio che giace nel sottosuolo del salar.

I direttori del progetto Rincón Litio hanno difeso il suo sviluppo e l’impatto economico per la zona

L’incontro si è infatti svolto nella località di Olacapato Chico, a pochi chilometri dal salar di Rincón. I rappresentanti delle comunità erano i capi tribù Emma Choque, di Olacapato, e Cinthia Fabián, di Salar de Pocitos.

All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti della Banca Interamericana di Sviluppo (BID), del Ministero delle Finanze della Provincia, della Camera di Miniera di Salta, personale della gendarmeria nazionale, della polizia provinciale e di altre aziende, secondo quanto riferito da fonti ufficiali a Infobae.

L’obiettivo dell’udienza era quello di socializzare il progetto. I dirigenti del progetto Rincón hanno presentato lo studio di impatto ambientale con cui assicurano che l’ambiente non sarà danneggiato dall’attività estrattiva che si svolgerà nel luogo. I salar della puna nel nord dell’Argentina sono definiti come zone umide che fanno parte di sistemi idrici fragili. Il litio si trova nel sottosuolo come parte delle acque sotterranee che vengono pompate in superficie per separare ed estrarre il carbonato di litio, minerale fondamentale per il funzionamento delle batterie elettriche.

Secondo le informazioni emerse dall’incontro nella puna di Salta, il progetto Rincón utilizzerà come metodo per ottenere il litio la tecnologia di estrazione diretta (DLE), che richiede grandi quantità di acqua ma prevede un sistema di riciclaggio che, secondo quanto assicurato, rende efficiente l’uso della risorsa.

D’altra parte, i dirigenti dell’azienda hanno sottolineato l’impatto economico che genereranno nella zona in particolare e nella regione in generale. Secondo le informazioni ufficiali, nel 2025, primo anno del progetto, l’investimento previsto è di 571 milioni di dollari, mentre nel 2026 gli esborsi ammonteranno a 885 milioni di dollari. Il costo complessivo dichiarato è di 2.724 milioni di dollari. È questa proiezione che ha permesso la recente approvazione per l’ingresso nel Regime di Incentivi per i Grandi Investimenti (RIGI), confermata dal Ministero dell’Economia della nazione.

Tale investimento dovrebbe moltiplicarsi nei prossimi due decenni, durata stimata dello sfruttamento, dato che il prezzo della tonnellata di litio sui mercati internazionali raddoppia il costo di produzione.

Le informazioni ufficiali hanno riferito che i membri delle comunità si sono mostrati interessati alla possibilità di creare posti di lavoro diretti e all’impegno che l’assunzione di fornitori di servizi minerari dia priorità alle aziende della provincia o della regione. I dirigenti hanno assunto tale impegno.

L’obiettivo è produrre 53 mila tonnellate di litio all’anno a partire dal 2028

Per quanto riguarda la produzione, il governo di Salta ha condiviso alcuni dati sui risultati attesi. Il progetto Rincón Litio prevede infatti una capacità produttiva annua di almeno 50.000 tonnellate di carbonato di litio per batterie a partire dal 2028, attraverso due linee di produzione.

Parallelamente, è già in funzione l’impianto pilota Rincón 3000 e sono in corso lavori complementari come la costruzione di un nuovo campo con una capacità di 1.500 persone, nonché il rafforzamento dell’infrastruttura logistica.

Sebbene il progetto Rincón Litio sia in fase di costruzione, la società Río Tinto ha recentemente acquisito e possiede gli impianti di Olaroz Cauchari, a Jujuy, e Fénix, a Catamarca. Da entrambe le miniere ha prodotto 44.000 tonnellate di carbonato di litio nel 2024.